Sabato 25 giugno presso la galleria Artericambi Hektor Mamet presenta il progetto Produzione al
quadrato. Mettendo in atto quello che l'artista definisce un vero e proprio processo di post-produzione nel senso che da al termine Nicolas Bourriaud in Postproduction (2002)1, gli oggetti domestici dirottati dalla loro funzione, sono alterati o ricostruiti con materiali inadatti questionando in modo ambiguo la percezione della realta' da parte dello spettatore.
I “prodotti” esposti in mostra saranno accompagnati da un catalogo pubblicato con la partecipazione dell'Istituto Svizzero di Roma presso cui Hektor Mamet e' residente/membro da settembre 2010 a luglio 2011. Tale catalogo, presentato sotto forma di foglio delle istruzioni, affianchera' ai disegni di ciascun' opera, realizzati dall'artista come fossero “articoli” in vendita nei grandi magazzini, testi estratti da altri manuali che, senza fornire al lettore alcun elemento aggiuntivo utile all'interpretazione, annulleranno al contrario, il significato stesso di ciascun'opera.
Insieme a Produzione al quadrato vengono presentati inoltre il video e la serie di fotografie dal titolo Edifici Futuri (2009) nati grazie al coinvolgimento degli studenti di architettura dell'École Nationale Supérieure d'Architecture de Paris-Malaquais ai quali l'artista ha chiesto di eseguire la verticale, esercizio di rovesciamento a 180°.
Hektor Mamet e' un artista svizzero (1983), ha studiato a Londra presso il MA Chelsea College of Art and Design e a Parigi al Programme de recherche “La Seine” (E.N.S.B.A.)
1Nicolas Bourriaud “Postproduction”
“Gli artisti attuali evolvono in un universo di prodotti in vendita, di forme preesistenti, di segnali gia emessi, di edifici gia costruiti, d'itinerari gia' calpestati, dai loro predecessori. Essi non considerano piu' il campo artistico come un museo contenente delle opere che si dovrebbe citare o “sorpassare”, malgrado come lo vorrebbe l'ideologia modernista del nuovo, ma piuttosto come tanti negozi riempiti di attrezzi da utilizzare, di “stock” di dati da manipolare, da riorganizzare e rimettere in scena.”