Immagine: Arthur Duff, Love Letters.
Macro
Installazione di Hema Upadhyay e Love Letters di Arthur Daff
Sabato 16 maggio alle ore 20, il MACRO Museo d'arte contemporanea Roma, riapre al pubblico dopo un anno di sospensione delle attività, in occasione della Notte dei musei.
Per celebrare la ripresa del programma del Museo, il MACRO propone una serata di eventi. Tra questi, una mostra dalla collezione permanente, arricchita proprio nell'ultimo mese grazie alle donazioni e alle generose collaborazioni di alcuni privati. Nelle sale, restituite al pubblico, saranno esposte oltre 30 opere-capolavoro secondo un allestimento inedito. In un confronto contemporaneo che affianca opere storiche e lavori attualissimi sarà possibile incontrare opere di Lucio Fontana, Pino Pascali, Carla Accardi, Nicola De Maria, Marc Queen, cosi' come quelle di vitale contemporaneità di Massimo Bartolini, Bill Viola, Rirkrit Tiravanija, e Cindy Sherman.
Da fine giugno fino all'apertura ufficiale di tutti gli spazi del MACRO nella primavera 2010, un programma di mostre della collezione permanente a rotazione ne svelerà la varietà e la ricchezza.
Solo per sabato notte invece, sarà visibile la nuova installazione dell'artista di origine americana Arthur Duff: -Love Letters-.
L'artista lavora sullo spazio nudo, usando la struttura architettonica del museo come una pelle, su cui proietta con potenti laser monocromatici di colore verde delle frasi d'amore. Sulle pareti del MACRO scorreranno cosi' in una atmosfera seducente, un flusso di messaggi romantici, generati in maniera del tutto casuale.
Il progetto parte dall'uso delle 360 lettere d'amore dei genitori che Duff ha ritrovato. La fitta corrispondenza sentimentale e' stata combinata usando il programma -Love Letters- di Christopher Stratchey, il quale, elaborato nel 1952 per Manchester Mark 1, genera casualmente poesie d'amore. Arthur Duff ha scomposto le lettere dei genitori estraendo verbi, nomi, aggettivi e avverbi, poi applicati alla struttura delle poesie create dal programma di Stratchey. Con -Love Letters- Arthur Duff e' interessato al particolare processo di interpretazione innescato dall'imprevedibile sistema di generazione casuale del testo: le proiezioni originano ogni volta un personale modo di lettura del messaggio.
Sempre da sabato 16 ma fino al 21 settembre Hema Upadhyay, l'artista indiana che ha concentrato la sua arte sui temi dell'urbanizzazione e del caos delle grandi metropoli, presenterà la sua imponente ed inedita installazione -Where the bees suck, there suck I-, verso della -Tempesta- di Shakespeare, scelto per rappresentare le contraddittorietà del nostro quotidiano. Composta dal braccio mobile di una ruspa che incombe su un ammasso di piccole casette, e' un'opera divertente e allo stesso tempo conturbante per il contrasto dimensionale tra gli elementi che fanno apparire le minuscole costruzioni, e i loro immaginari abitanti, come fragili oggetti sottoposti a una forza incommensurabile e violenta, meccanica e cieca
Ufficio stampa mostre Electa
Ilaria Maggi tel 02 21563250 fax 02 21563314
imaggi@mondadori.it
Inaugurazione Sabato 16 maggio alle ore 20
Museo d'Arte Contemporanea Roma - MACRO
via Reggio Emilia, 54 Roma
Orario
martedi'-domenica 9.00-19.00; (la biglietteria chiude mezz'ora prima) chiuso lunedi'