Philippe Parreno, Marilyn.
Palazzo Grassi
Proiezioni al teatrino
Cinema
da Giovedì, 30 Maggio, 2013 a Domenica, 14 Luglio, 2013
Teatrino
10 - 19
Dal 30 maggio al 14 luglio 2013, il Teatrino di Palazzo Grassi presenta delle proiezioni di film inediti in Italia di artisti della Pinault Collection: Loris Gréaud, Philippe Parreno, entrambi presenti nella mostra Prima Materia a Punta della Dogana, e Anri Sala, artista chiamato a rappresentare la Francia alla Biennale di Venezia 2013.
Mercoledì / Venerdì
Loris Gréaud
The Snorks: A Concert for Creatures, 2012, 22'
Domenica / Lunedì
Philippe Parreno
Marilyn, 2012, 23'
Giovedì / Sabato
Anri Sala
1395 Days without Red, 2011, 43'
dalle 10 alle 19
ingresso libero fino a esaurimento posti
ANRI SALA
1395 DAYS WITHOUT RED
2011, 43’
1395 Days without Red (2011) è frutto di una
collaborazione tra Anri Sala e il compositore
Ari Benjamin Meyers. Il ?lm ricostruisce la vita
quotidiana degli abitanti di Sarajevo tra il 1992
e il 1996, durante l’assedio della città (il titolo allude
alla durata dell’assedio e al colore che non si doveva
indossare se non si voleva attirare l’attenzione dei
cecchini). La macchina da presa segue una donna,
interpretata dall’attrice spagnola Maribel Verdú, che
attraversa una Sarajevo quasi deserta, ripercorrendo
il tragitto coperto ogni giorno da migliaia di cittadini,
minacciati dal fuoco implacabile dei cecchini. È noto
che durante l’assedio l’Orchestra sinfonica non cessò
mai la sua attività. Le riprese dell’orchestra che prova
la Sesta sinfonia di Ciajkovskij, la Patetica,
con i musicisti che si fermano per ripetere le varie
parti della sinfonia, si alternano alle sequenze della
donna, che si arresta in sincrono con le interruzioni
della musica, riprendendo poi il suo cammino, come
se fossero le note che le risuonano in testa a darle
la forza di andare avanti.
1395 Days without Red
Un film di Anri Sala
In collaborazione con Liria Bégéja
Da un progetto di Šejla Kameric and Anri Sala
In collaborazione con Ari Benjamin Meyers
Commissionato da Artangel
Courtesy: Marian Goodman Gallery, New York; Hauser Wirth, London, Zurich
© ANRI SALA, ŠEJLA KAMERIC, ARTANGEL, SCCA / PRO.BA 2011
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LORIS GRÉAUD
THE SNORKS: A CONCERT FOR CREATURES
2012, 22’
Il ?lm di Loris Gréaud è una “sinfonia subacquea hip
hop”, che nasce dalla fascinazione dell’artista per
il mondo degli abissi e gli organismi bioluminescenti
che li abitano, la cui luce, secondo i biologi, produce
l’e?etto di “fuochi d’arti?cio sottomarini” e risulta
visibile anche dallo spazio. Dopo tre anni di ricerche
in collaborazione con scienziati, esperti di pirotecnica
e musicisti, Gréaud ha realizzato il ?lm chiedendo
al gruppo hip hop americano Antipop Consortium
di comporre le musiche. Gréaud ha lavorato anche
con due artisti dell’industria cinematogra?ca:
l’attrice Charlotte Rampling e il regista David Lynch,
che raccontano la storia del progetto. Quest’ultimo
si inscrive in un processo durato oltre tre anni
e costituito da vari momenti: uno spettacolo
pirotecnico, un concerto nello studio dell’artista,
delle proiezioni in Times Square a New York.
Nel ?lm la colonna sonora viene trasmessa negli
abissi attraverso apparecchiature subacquee,
mettendo in luce il vero intento dell’artista:
l’esplorazione delle possibilità di comunicazione
tra le specie.
The Snorks: A Concert for Creatures
A project and ?lm by Loris Gréaud, 2012
© LORIS GRÉAUD, GRÉAUDSTUDIO FILM INC.
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PHILIPPE PARRENO
MARILYN
2012, 23’
Marilyn (2012), opera incentrata sull’idea
di celebrare una persona defunta, o di ritrarre
un fantasma, propone un’evocazione ?ttizia
di Marilyn Monroe, icona della cultura popolare,
ed è ambientata nella suite del Waldorf Astoria
di New York in cui l’attrice viveva negli anni
cinquanta. La sua presenza è riprodotta attraverso
tre algoritmi che vengono utilizzati nella biometria
per identi?care un individuo e che corrispondono
rispettivamente alla voce, alla calligra?a e al
riconoscimento oculare. La macchina da presa vede
con gli occhi di Marilyn, un computer ne ricostruisce
la voce che descrive ciò che gli occhi vedono e un
robot scrive con la sua calligra?a ciò che la voce
racconta. Mediante un’equazione matematica
e il ricorso alla robotica, ci viene proposto un essere
quasi umano, secondo le parole dell’artista stesso
“un’immagine incarnata”. Philippe Parreno ha
acconsentito in via del tutto eccezionale a presentare
la sua opera in una sala di proiezione, anche se
generalmente è ospitata in uno spazio espositivo
vero e proprio, nelle condizioni di apparizione
e scomparsa richieste dal lavoro.