Padiglione Brasile
54ª Esposizione Internazionale d'Arte - La Biennale di Venezia
Comunicato stampa
Comissario: Heitor Martins, Presidente della Fundação Bienal de São Paulo
Curatori: Agnaldo Farias e Moacir dos Anjos
Artista: Artur Barrio
Titolo della esposizione:
ARTUR BARRIO: REGISTROS + (EX)TENSÕES Y PONTOS [REGISTRI + (EX) TENSIONI Y PUNTI]
Sede: Padiglione Brasile
Indirizzo: Giardini Castello
Padiglione Brasile
30122 Venezia, Italia
Data: dal 4 giugno al 27 novembre 2011 (apertura al pubblico)
Addetto stampa:
Mai Carvalho (A4 Comunicação) T +55 11 389704122 /
assessoria.imprensa@fbsp.org.br
Felipe Taboada T +55 11 5576 7376 /
felipe.taboada@fbsp.org.br
La Fondazione Biennale di Venezia, organizza, negli anni dispari, la più antica delle principali mostre internazionali d'arte, una grande esposizione artistica collettiva e decine di padiglioni nazionali. Nel corso dell'ultimo ventennio, sono sempre più numerosi gli artisti brasiliani invitati dai curatori dell'evento a partecipare all'esposizione collettiva, indizio eloquente della crescente importanza che la produzione artistica del Brasile occupa nel contesto internazionale contemporaneo. Il padiglione Brasile, inoltre, costruito nel 1964 nello spazio più prestigioso dell'evento italiano, i Giardini, è dove il proprio paese sceglie ed espone gli artisti che ad ogni nuova edizione lo rappresentano.
Dal 1995, la responsabilità di questa scelta fu insignita dal governo brasiliano alla Fundação Bienal de São Paulo, riconoscendo l'importanza nazionale che l'istituzione,
la seconda più antica del mondo nel suo genere, riveste nelle arti visive. La Fundação Bienal de São Paulo ha invitato Agnaldo Farias e Moacir dos Anjos, già responsabili della 29ª Bienal de São Paulo, a curare l'esposizione del padiglione brasiliano per la 54ª edizione della Esposizione Internazionale d'Arte. L'artista invitato dai curatori per esporre la propria opera nel padiglione brasiliano in questa edizione della Esposizione Internazionale d'Arte è Artur Barrio.
Nato in Portogallo nel 1945, in Brasile sin dall'età di dieci anni, Artur Barrio tesse, dai tardi anni sessanta, uno dei lavori più originali nel campo sperimentale dell'arte contemporanea brasiliana.
Un lavoro che sfida i limiti discrezionali ai quali l'arte generalmente è relegata e che sfugge alle classificazioni stereotipate. Sebbene Artur Barrio lavori con le techiche e le procedure più svariate, il nucleo concettuale della sua traiettoria sono le Situações [Situazioni] che crea nei diversi ambienti in cui corpi e cose messi in movimento modificano, in maniera effimera, un luogo e un istante. In una delle Situações [Situazioni] più conosciute, realizzata durante la dittatura militare brasiliana, Artur Barrio sparse sacchi insanguinati nelle prossimità di un torrente della città di Belo Horizonte, confondendo per un po' i passanti e la polizia e evocando nella memoria lo stato di emergenza vissuto allora nel paese.
Le Situações [Situazioni] provengono dalle note, dai disegni e dai collage con i quali compone quello che denomina CadernosLivros [QuaderniLibri], più conosciuti al pubblico attraverso i Registros-Fotos [Registri-foto], Registros-Filmes [Registri-film] o Registro-Livros [Registri-libri] che l'artista realizza di ciascuna Situação [Situazione]. Tuttavia, né i CadernosLivros [QuaderniLibri] né i Registros [Registri] si confondono con le Situações [Situazioni].
Queste ultime si ritrovano sempre al di sotto ovvero oltre qualsiasi forma di registro, non lasciandosi imprigionare in forma di immagine, testo o oggetto. È in questo campo sfuggente che Artur Barrio costruisce la sua traiettoria univoca.
Artur Barrio esegue anche opere che interrogano la sacralità delle istituzioni d'arte attraverso l'uso di materiali deperibili come il sale, la carne, il legno, il pesce, il pane o la polvere di caffè, raccolti in grandi installazioni che ingarbugliano le coordinate sensoriali del pubblico. Sono lavori che, così come le Situações [Situazioni], affermano l'inadeguatezza di qualsiasi documentazione che voglia catturare il gesto artistico, proponendo un'esperienza transitoria scritta nella memoria dei sensi come forma di liberazione.
La scelta di Artur Barrio come rappresentante del Brasile alla 54ª Esposizione Internazionale d'Arte sodddisfa almeno due criteri. Il primo e più importante è quello di affermare la pertinenza e l'originalità del suo lavoro, sia nel contesto dell'arte brasiliana, sia nell'ambito della produzione internazionale. Il secondo criterio che ha motivato questa scelta curatoriale è quello di ampliare, grazie al privilegiato trampolino di lancio rappresentato dall' Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia, la comprensione sulla tradizione sperimentale dell'arte brasiliana, maggiormente variata rispetto alle visioni semplificate che circolano nelle mostre e nelle pubblicazioni d‘oltremare. Sebbene ancorate alle creazioni fondamentali della cultura brasiliana, come il neoconcretismo, la bossa nova e l'architettura moderna prodotta nel paese, tali letture, quasi sempre, escludono le tracce di incompiutezza, di attrito e di rumori simbolici che sono altresì cruciali nella formazione del Brasile contemporaneo. Tracce che si impongono, tuttavia, come forza inventiva nell'opera di Artur Barrio.
La scelta di Artur Barrio come l'unico artista ad occupare il padiglione del Brasile alla prossima edizione della Esposizione Internazionale d'Arte, rompe anche con una pratica pluriennale: quella di invitare, per ciascuna delle due sale espositive del padiglione, un artista distinto.
Con la scelta di esporre solamente un artista, i curatori propongono una immersione totale nell'opera di un unico creatore e della sua visione del mondo. Con questa strategia, anzichè limitare l'esperienza del pubblico, si cerca di ottenere l'effetto contrario: rendere effettivamente pulsante ciò che, osservato in spazi separati, è solo promessa e potenza attenuata.
Il padiglione brasiliano alla 54ª Esposizione Internazionale d'Arte sarà occupato dal lavoro di Artur Barrio in due maniere diverse ma interconnesse. Nella prima sala ci sarà l'esposizione di diversi Registros [Registri] di lavori precedenti su foto, video e testi, in modo che anche un visitatore che non abbia una conoscenza anteriore del suo lavoro possa acclimatarsi ai suoi procedimenti e alle sue strategie. Nella seconda sala sarà creata dall'artista una nuova installazione, espressamente per l'occasione della sua participazione alla 54ª Esposizione Internazionale d'Arte. Le due sale in congiunto, con la presenza cruda e radicale del lavoro di Artur Barrio, offriranno una dimostrazione aggiuntiva della diversità che sorregge e delinea la produzione artistica realizzata nel paese.
Artur Barrio
Nato a Oporto, Portogallo, nel 1945.
Vive e lavora a Rio de Janeiro, Brasile.
Heitor Martins
Nato a Marília, Brasile, nel 1967.
Vive e lavora a São Paulo, Brasile.
Moacir dos Anjos
Nato a Recife, Brasile, nel 1967.
Vive e lavora a Recife, Brasile.
Agnaldo Farias<br>
Nato a Itajubá, Brasile, nel 1955.
Vive e lavora a São Paulo, Brasile.
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