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 INFO
Ca’ Rezzonico
Museo del Settecento veneziano
Dorsoduro 3136
30123 Venezia
carezzonico.visitmuve.it

segnalato da Ca’ Rezzonico

condiviso da numero civico rovereto

 ARTI VISIVE | FONDAZIONI E MUSEI A VENEZIA


Heimo Zobernig. Untitled, 2012.


Ca’ Rezzonico – Museo del Settecento veneziano

A VERY LIGHT ART



Mario Airò / Stefano Arienti / Cerith Wyn Evans / Flavio Favelli / Luigi Ontani / Gabriel Orozco / Heimo Zobernig

Dal 31 maggio al 24 novembre 2013
Ca’ Rezzonico, Museo del Settecento veneziano

A Very Light Art è una mostra che si propone come interfaccia tra opera d’arte e oggetto d’uso comune. È una riflessione sul design e uno studio sul ruolo dell’artista nella storia in relazione all’ambiente architettonico. Una riflessione che trae spunto e stimolo dagli ambienti superlativi di Ca’ Rezzonico, Museo del Settecento Veneziano, scelto come luogo della contaminazione e del confronto.

Sette gli artisti di fama internazionale selezionati dalla curatrice della mostra Cornelia Lauf, con la direzione scientifica di Gabriella Belli, chiamati per la loro straordinaria sensibilità verso i materiali dell’alto artigianato italiano e il contesto storico del palazzo: Mario Airò, Stefano Arienti, Flavio Favelli, Luigi Ontani, Gabriel Orozco, Cerith Wyn Evans e Heimo Zobernig. Mario Airò presenta una scultura luminosa sospesa all’interno di una piccola cappella, insieme a uno scrittoio progettato per Adele-C e un vaso da fiori appoggiato a terra prodotto da Luigi Barato, grande maestro nella lavorazione degli smalti su rame. Ognuno di questi oggetti non cela la propria funzione e, al contempo, si presenta come scultura. Una superlativa maestria artigianale è sempre alla base di questi manufatti.

Stefano Arienti ci propone una piccola foresta di rami di platano, da cui pendono delle candele votive o dei fiori in cartacrespa. Le opere sono appese alle pareti della sala del Tiepolo alla stregua delle antiche appliques. Questi elementi naturali, spruzzati di vernice oro e arricchiti da semplici ninnoli, si pongono volontariamente in contrasto con lo sfarzo del palazzo.

Flavio Favelli si riconosce per le sue magiche trasformazioni di comuni oggetti di arredo (legati alla memoria della sua infanzia) in sculture di insospettata poesia. Così, cornici dorate, tendaggi di velluto, specchi regali con superfici opache o lampadari da rigattiere di gusto kitsch vengono ricomposti in oggetti di rara bellezza. L’artista ha realizzato Violet Murano: una grande lanterna per la porta d’acqua del palazzo sul Canal Grande.

Luigi Ontani, grande maestro della scena italiana, ripropone la sua classica incursione nel mondo della mitologia giocando ad invertirne i nomi e i personaggi. L’opera principale è il lampadario Mayadusa, realizzato nel 1988 a Murano con il maestro Silvano Signorotto. Nella stessa sala, Nel Regno del Ragno Eggoista: grande specchio con elaborata cornice raffigurante un ragno che tesse la sua tela ed il vaso Vanitaso, entrambi accompagnati dagli acquerelli preparatori.

Gabriel Orozco prende parte con due meravigliosi mobiles: enormi e ultra-leggeri congegni di bambù e piume. Uno dei lavori è composto di sole piume bianche, l’altro è come una nuvola di colore marrone chiaro. Questi lavori conferiscono un accento di leggerezza e giocosità alla cupa eleganza della sala Lazzarini.

Cerith Wyn Evans ha scelto d’intervenire sull’impianto di illuminazione della celebre “Ciocca”, meravigliosa opera dell’arte vetraria muranese del sec. XVIII, ideata e prodotta da Giuseppe Briati. Cerith Wyn Evans torna ad usare un dispositivo d’illuminazione readymade, che si accende ad intermittenza seguendo gli impulsi trasmessi dal brano musicale di Ravel, Le Gaspard de la Nuit. Un sottile e poetico “détournement” della storia, capace di catturare la speciale malinconia che caratterizza Venezia. Sotto il lampadario, un crisantemo in vetro, soffiato dal maestro Gianni Seguso, conclude il lavoro di Wyn Evans.

Heimo Zobernig realizza una serie di sfere rosso rubino del diametro massimo consentito dalle bocche dei forni muranesi. Sospese tutte insieme nel Portego del piano di palazzo, invadono lo spazio e creano un effetto luminoso che assorbe ogni elemento architettonico e d’arredo.

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In collaborazione con Università IUAV di Venezia
Direzione Scientifica Gabriella Belli
A cura di Cornelia Lauf
Ideazione e organizzazione Caterina Tognon

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Sede: Ca’ Rezzonico – Museo del Settecento veneziano, Dorsoduro 3136, 30123 Venezia
Apertura al pubblico: 18 maggio – 13 ottobre 2013
Orario: 10/18 (biglietteria 10/17). Chiuso martedì
BIGLIETTI
Ingresso alla mostra con biglietto del museo
Biglietto intero: euro 8
Biglietto ridotto: euro 5,50
ragazzi da 6 a 14 anni; studenti* under 25; accompagnatori (max. 2) di gruppi di ragazzi o studenti; cittadini over 65; personale* del Ministero per i Beni e le Attività Culturali; titolari di Carta Rolling Venice; soci FAI.

Gratuito: residenti e nati nel Comune di Venezia; bambini 0/5 anni; portatori di handicap con accompagnatore; guide autorizzate; interpreti turistici* che accompagnino gruppi; 1 gratuità ogni 15 biglietti previa prenotazione; membri I.C.O.M.; possessori MUVE Friend Card.

* è richiesto un documento

PRENOTAZIONI
carezzonico.visitmuve.it
call center 848082000 (dall’Italia)
+3904142730892 (dall’estero)







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