segnalato da
Le Stanze del Vetro
condiviso da numero civico rovereto
ARTI VISIVE | FONDAZIONI E MUSEI A VENEZIA
Lightbox
Not Vital, Alessandro Diaz de Santillana, Lilli Doriguzzi
il nuovo progetto de Le Stanze del Vetro
Le Stanze del Vetro
Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore
Un progetto di Fondazione Giorgio Cini onlus e Pentagram Stiftung
(Venezia, 25 maggio 2013) Lightbox è il nome della nuova iniziativa de Le Stanze del Vetro, il progetto culturale di Pentagram Stiftung e Fondazione Giorgio Cini dedicato allo studio e alla valorizzazione dell’arte vetraria veneziana.
Lightbox è una scatola luminosa che trae ispirazione dal lavoro di Joseph Cornell e che offre ad artisti contemporanei di fama internazionale uno spazio allo stesso tempo simbolico e reale dove presentare lavori inediti.
La scatola è un vero e proprio spazio espositivo in miniatura all’interno del quale ciascun artista è libero di realizzare un’installazione personale come se fosse all’interno di una stanza di museo, di cui l’artista stesso è curatore, avendo la possibilità di modificare a suo piacimento l’illuminazione, i piani dell’esposizione e la cromatura delle pareti interne.
Le opere presentate all’interno di queste piccole stanze nelle stanze saranno firmate, numerate e destinate alla vendita, contribuendo, sul modello dell’esperienza della Serpentine Gallery di Londra, al sostegno delle iniziative culturali de Le Stanze del Vetro.
I primi artisti ad aver accolto l’invito di Lightbox sono Not Vital, Alessandro Diaz de Santillana e Lilli Doriguzzi, le cui opere saranno disponibili da martedì 28 maggio 2013 sull’Isola di San Giorgio Maggiore presso il bookshop de Le Stanze del Vetro.
Per maggiori informazioni sull'acquisto delle artists’ editions, si prega si contattare info@lestanzedelvetro-libri.it o di telefonare al numero +39 041 5229138.
L’edizione d’artista di Not Vital per Lightbox è realizzata in vetro trasparente solido. La sua forma astratta è irregolare e ricorda una nave – o il corno di un animale pieno fino all'orlo d’acqua.
La forma è organica e allo stesso tempo non identificabile: informe e seducente. La natura tattile dell’oggetto che ne risulta, e le sue curve tondeggianti, sollecitano lo spettatore a desiderare di maneggiarlo, per sentirne il peso e la particolare densità del vetro senz’aria.
L'opera è firmata dall'artista, che ha soffiato il proprio nome all’interno della canna, sigillando così l'invisibile e l'effimero nell’opera. Il gesto è contemporaneamente fisico e concettuale, mentre la modalità con cui l'artista sceglie di identificare se stesso e il concetto della creazione del mito si materializzano davanti a noi.
Vetro solido di Murano. Misure: dimensioni variabili. Tiratura: edizione di 30
TLamp, 2013
Alessandro Diaz de Santillana
Alessandro Diaz de Santillana ha concepito TLamp, una lampada da tavolo senza fili, perseguendo la stessa idea e finalità del disegno delle lampade a sospensione che illuminano le aree non espositive de Le Stanze del Vetro. De Santillana, seguendo un principio che è alla base del suo disegnare oggetti d'uso, inserisce nello spazio delle presenze non invasive, che si mimetizzano con l’architettura mentre assolvono all’idea di essere degli oggetti “di servizio”.
TLamp è una lampade da lettura, senza filo e a batterie ricaricabili, concepita per consentire al lettore e a chi la utilizza di poterla spostare sul piano di lavoro in tutta libertà. Il vetro è soffiato e lavorato alla mola a Murano da Simone Cenedese, mentre la parte illuminotecnica e i particolari in alluminio sono realizzati da Tecnikalumen a Marghera.
Lampada da lettura a batteria ricaricabile. Vetro soffiato e inciso a Murano, alluminio, luce led, batterie ricaricabili.
Misure: Cm H 33 x L 33 x Ø 15,5. Tiratura: Illimitata. Disponibile in colore cristallo o tabacco
Kaleidoscopio, 2013
Lilli Doriguzzi
Il caleidoscopio è uno strumento ottico che si serve di specchi e frammenti di vetro per creare una molteplicità di segni e pattern geometrici.
Per l’opera Kaleidoscopio, Lilli Doriguzzi sceglie murrine blu cobalto, elemento tipico della tradizione vetraria muranese, contenenti le lettere X e Y di colore bianco, accoppiate a formare gruppi di XX e XY, simboli della rappresentazione dei generi maschile e femminile.
Kaleidoscopio parla della totale casualità e mutabilità dei rapporti, e dell’imprevedibilità degli eventi. Mentre l’origine del termine allude "all’osservazione di belle immagini", l’esperienza fisica dell’oggetto si risolve invece in un ironico gioco dei destini.
Biografia degli artisti
Not Vital
Nato a Sent, Engadina, Svizzera, nel 1948
Vive e lavora a Sent, Bejing, Lucca, Rio de Janeiro e Patagonia
Not Vital è una figura di primo piano nello scenario internazionale della scultura contemporanea. Uno stile di vita nomade lo ha portato a vivere e lavorare periodicamente in tutti i continenti nel corso degli ultimi 40 anni. Attualmente ha uno studio a Sent e Pechino, e collaborazioni continuative con artigiani di Venezia, Lucca, Nord Africa, Rio de Janeiro e Patagonia.
Not Vital ha partecipato alla 49. Mostra Internazionale d’Arte de La Biennale di Venezia (2001), a cura di Harald Szeemann, con il suo lavoro Plateau of Humanity.
Dalla metà degli anni settanta, Not Vital ha esposto i suoi lavori diffusamente e con successo internazionale in gallerie, musei e istituzioni.
Lilli Doriguzzi
Nata a Domegge di Cadore, nel 1959
Vive e lavora a Venezia
Nelle opere di Lilli Doriguzzi il corpo è strumento d’indagine imprescindibile, dalla quale nasce la sua meditazione sul segno del passaggio. Un timbro o una traccia identificano un luogo, dove lo spazio non inghiotte né annulla ma partecipa alla contrapposizione dei concetti di fragilità e persistenza posti alla base della sua ricerca.
Predilige materiali trasparenti e riflettenti, quali il vetro e la luce, come la fotografia e il video. Nelle sue opere viene evocata la dimensione del viaggio, percorsa con un ritmo afasico.
La città di Venezia, intesa come spazio vissuto ed esperito, è spesso rappresentata nel suo lavoro d’artista.
Alessandro Diaz de Santillana
Nato Parigi, nel 1959
Vive e lavora a Venezia
Cresciuto a Venezia, Alessandro Diaz de Santillana si forma nell’azienda di famiglia, la Venini, e intraprende in seguito una carriera da artista. All’inizio degli anni novanta realizza mostre personali e partecipa a mostre collettive in tutto il mondo. Dal 1997 al 1999, de Santillana è docente di scultura alla University of California, a San Diego. Negli anni duemila, ritorna a Venezia dove continua la sua attività e ricerca d’artista. Espone nel 2009 al Padiglione Venezia della Biennale di Venezia, e il suo lavoro viene incluso in molte collezioni private e pubbliche in Singapore, Gran Bretagna, Francia e in Italia.
De Santillana lavora con una varietà di strumenti e materiali diversi, incluso il vetro, la fotografia e la pittura.
Nel 2012 Alessandro Diaz de Santillana ha progettato il sistema di illuminazione e le scaffalature per le gallerie de Le Stanze del Vetro: una serie di lampade a sospensione, ritmata in sintonia con l’intervento dell’architetto Annabelle Selldorf, e un gruppo di grandi scaffalature e librerie, riadattamento di un progetto realizzato da Ludovico Diaz de Santillana nel 1970.