The Zone (Where the Water Falls). Year: 2012. Medium: Oil on canvas.Dimensions: 169h x 256w cms.
Marc Quinn
Mostra personale del grande artista inglese
a cura di Germano Celant
Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia
29 maggio – 29 settembre 2013
Aperta al pubblico dal 29 maggio al 29 settembre 2013
Venezia, 27 maggio 2013 - La Fondazione Giorgio Cini annuncia un nuovo importante progetto espositivo che aprirà al pubblico sull'Isola di San Giorgio Maggiore il 29 maggio 2013. Intitolata Marc Quinn, la grande mostra personale a cura di Germano Celant è una delle più vaste e importanti mostre mai dedicate all’artista, che vedrà una selezione di oltre 50 opere (sculture, dipinti, disegni e altri oggetti d’arte) e il pubblico debutto di oltre 15 nuove opere. La mostra segna il ritorno a Venezia dell’artista inglese dopo The Overwhelming World of Desire alla Collezione Peggy Guggenheim nel 2003, e ribadisce il crescente interesse della Fondazione Giorgio Cini per l’arte contemporanea. L’ingresso è gratuito fino al 29 settembre 2013, data di chiusura.
«La Fondazione Cini è nota soprattutto per il suo impegno nella valorizzazione dell’arte antica, e in particolare veneta – afferma il Segretario generale Pasquale Gagliardi - ma ha anche dato periodicamente contributi decisivi e di altissimo livello alla promozione dell’arte contemporanea: basti pensare alla grande mostra di Henry Moore del 1995, agli straordinari saggi sull’arte contemporanea di Rodolfo Pallucchini – direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Cini dal 1972 al 1989 e organizzatore della memorabili Biennali d’Arte veneziane del dopoguerra –, raccolti e pubblicati lo scorso anno, alla recente mostra Penelope’s Labour dedicata ai tappeti e agli arazzi d’oggi. Il progetto Marc Quinn, che segue di pochi mesi l’inaugurazione di Fragile? e l’apertura de ‘Le Stanze del Vetro’ all’arte contemporanea, è quindi profondamente coerente, da un lato, con le tradizioni della Fondazione Cini, dall’altro con la sua propensione all’innovazione, anche la più provocatoria (come il ritorno in facsimile de Le nozze di Cana di Veronese nel Refettorio palladiano)».
Marc Quinn ha iniziato la propria carriera esplorando alcuni temi privilegiati, quali il rapporto tra arte e scienza, il corpo umano e i suoi meccanismi di sopravvivenza, la vita e la sua conservazione, la bellezza e la morte. Quinn descrive la mostra come «un’esplorazione del rapporto con il nostro corpo e con il mondo fisico e culturale che ci circonda, cosa significa vivere in un mondo che è reale e virtuale al tempo stesso».
Sarà possibile ammirare, in uno spettacolare allestimento concepito appositamente per l'Isola di San Giorgio, il ciclo Evolution (2005-07).
Questa serie di dieci monumentali sculture di marmo color rosa carne,
raffiguranti feti di varie dimensioni in diverse fasi della gestazione, è disposta
lungo la discesa che conduce dallo Squero, dove in precedenza si costruivano
le barche, all’acqua: un inno al mistero della vita che emerge dalla laguna. Un
altro omaggio alla natura sono le cinque colossali conchiglie della serie The
Archaeology of Art che sembrano chiedere se la volontà di creare arte sia
intrinseca nella natura. Forme perfettamente simmetriche, create dalla natura,
che celano una strana intelligenza e paiono seguire un ordine a loro superiore.
Enormi in termini di dimensioni, ma estremamente dettagliate, queste
conchiglie sono tra gli oggetti stampati in 3D ad alta definizione più grandi
del mondo, il risultato di un codice digitale emesso da un computer sulla base
del codice biologico del DNA che ha creato gli originali. Le conchiglie
scolpite nel bronzo giacciono in riva al mare, come cullate dalla marea.
Infine sarà possibile ammirare una reinterpretazione dell’opera monumentale
dell’artista Alison Lapper Pregnant, installata nel settembre 2005 sul quarto
plinto al centro della londinese Trafalgar Square (2005-2007). Breath (2012),
disposta in prossimità della Basilica di San Giorgio Maggiore per accogliere i
visitatori della Fondazione, è una versione gonfiabile dell’originale alta 11
metri. L’opera è stata anche il pezzo principale della cerimonia di apertura dei
Giochi Paralimpici di Londra. Breath sembra descrivere il viaggio di
un’immagine che diventa parte del discorso culturale, un’immagine senza
confini di scala, sorretta dall’alito di chi ne parla, una forma empirica, tanto
quanto i famosi autoritratti eseguiti da Marc Quinn con il suo stesso sangue
congelato.
Una scultura di alluminio su grande scala, intitolata The Sound of Silence
(2013) è un’installazione mobile di aeroplani e incidenti aerei che volteggiano
nell’aria senza mai sfiorarsi. Un’esplosione violenta sospesa nel silenzio,
quest’opera rappresenta una diapositiva di un disastro muto, una
manifestazione di una delle nostre paure contemporanee più cupe, dal
movimento tuttavia ipnotico. Infine, tra le opere inedite, Quinn debutta con
una nuova edizione della sua serie Flesh Paintings, iniziata nel 2012, per
esplorare il dualismo della bellezza e della repulsione evocate dalla
raffigurazione astratta di carne cruda marmorizzata ed enfatizzata. La nuova
opera è un grande olio su tela intitolato The Way of All Flesh (2013), che
vede come protagonista la modella incinta Lara Stone su uno sfondo di carne
cruda, a sottolineare l’origine e il fatalismo impliciti nella vita stessa.
«Le opere di Marc Quinn sono proiettate verso il passato e verso il futuro,
dalla nascita alla morte. Sono immagini fluttuanti che raffigurano il corpo, la
carne, la felice riproduzione della sua contemplazione, sia in senso positivo
che negativo. Esteriorizzano i desideri intimi e le immagini mentali dell’essere
umano che transita da una condizione sessuale all’altra e abbracciano sia la
vita interiore che quella esteriore – afferma il curatore Germano Celant -
Quest’importante mostra personale della Fondazione Giorgio Cini intende
contestualizzare la produzione più recente di Quinn per fornire una maggiore
comprensione della sua arte, intesa come arte di incarnazione, che mette in
primo piano i valori visivi e tattili, mirati alla natura, all’essere umano, ma anche alla luce e alla retina che la filtra.»
Il lavoro concettuale di Quinn si realizza attraverso scultura, pittura e installazioni. Il forte interesse dell’artista per la capacità di metamorfosi sia della natura che della vita umana lo guida verso un’attrazione per la spiritualità innata dell’uomo. Quinn mette in discussione i codici della natura attraverso l’utilizzo di materiali che non accettano compromessi, quali: ghiaccio, sangue, marmo, vetro e piombo. Attraverso l’utilizzo di tali materiali le opere di Quinn esplorano vita, morte, sessualità e religione in modo poetico e allo stesso tempo provocatorio. Quinn trasforma l’atto del semplice osservare, forzando lo spettatore a mettere in discussione quanto lo circonda, spingendolo verso l’ignoto, per favorire la riscoperta.
In parallelo a Marc Quinn, Skira pubblicherà per l’occasione una pubblicazione importante, intitolata Marc Quinn Memory Box, a cura di Germano Celant. Il volume di 520 pagine in lingua inglese comprenderà una conversazione tra Quinn e Celant e delle interviste storiche di Quinn risalenti al 1994. Marc Quinn Memory Box sarà disponibile online e presso la Fondazione Giorgio Cini al prezzo di Euro 60,00. Per maggiori informazioni su Memory Box:
www.skira.net.
Informazioni utili:
Titolo: Marc Quinn
Curatore: Germano Celant
Date: 29 Maggio – 29 Settembre 2013
Orari di apertura: 10-19
Indirizzo: Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia
Biglietteria: Ingresso libero
Web: www.cini.it
Uffici stampa:
Elena Casadoro Fondazione Giorgio Cini onlus
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