numerocivico.info
 home
 chi siamo
 come pubblicare
 contatti
 architettura
 fotografia
 arti visive
 musica
 cinema | video
 paesaggio
 danza
 teoria | critica
 design
 teatro
 aste
 fiere
 archivi
 fondazioni
 biennali
 gallerie
 editori
 istituzioni
 festival
 musei
 concerti
 esposizioni
 concorsi
 master
 convegni
 residenze
 corsi
 spettacoli
 libri
 riviste
 dischi
 film
 opere
 multipli
 arte | moderna
 19° secolo
 | contemporanea
 arte orientale
 italiano
 english
 INFO
Fondazione Querini Stampalia
Campo Santa Maria Formosa
Castello 5252
30122, Venezia Italia
www.querinistampalia.org


segnalato da querinistampalia

condiviso da numero civico rovereto

 ARTI VISIVE | FONDAZIONI E MUSEI A VENEZIA



Fondazione Querini Stampalia

Jacob HasHimoto: Gas Giant



Organizzata da Studio la Città – Verona
A cura di Marco Meneguzzo

Venezia, Fondazione Querini Stampalia
29 maggio 2013 – 1 settembre 2013

www.jacobhashimotovenice.com

Vernice stampa:
28 maggio 2013, dalle 10:00 alle 18:00
dal 29 al 31 maggio 2013 ingresso libero per stampa e accreditati Biennale
Inaugurazione:
28 maggio 2013, ore 18:00
Venezia, 27 maggio 2013

Il 29 maggio 2013 apre al pubblico la mostra Jacob HasHImoto: gas gIant organizzata da studio la città – Verona e curata da marco meneguzzo. Allestita al quarto piano della fondazione Querini stampalia a Venezia, negli spazi ristrutturati da Mario Botta al quarto piano del palazzo, la mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 1 settembre 2013, dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 18.

gas gIant è una grande installazione site-specific che l’artista ha pensato per interagire con gli spazi della Fondazione Querini Stampalia a Venezia con l’obiettivo di costruire un rapporto diretto con lo spettatore.

L’opera di Jacob Hashimoto (1973, Greeley, Colorado, USA) si caratterizza per l’utilizzo di alcuni elementi stilistici presi in prestito dalla cultura giapponese, come l’aquilone in carta e bambù, che Jacob assembla e ricostruisce per creare grandi installazioni e forme scultoree interattive che invadono letteralmente lo spazio espositivo. La complessità visiva del suo lavoro, unita alla leggerezza dei materiali, accompagna lo spettatore lungo un percorso sensoriale in cui si confondono le coordinate spaziali e temporali e dove il visitatore viene accolto da un sentimento di stupore e meraviglia.

Le installazioni di Hashimoto si pongono al contempo come un’esplorazione tangibile delle affascinanti e possibili intersezioni tra pittura e scultura, tra figurazione e astrazione, tra natura e artificio. “C’è anche una componente giocosa nel mio lavoro” afferma l’artista. “Gli elementi stilistici che utilizzo hanno a che fare con un generale sentimento di nostalgia più che con una diretta relazione con le mie origini. L’aquilone parla del sentimento dell’infanzia e del rapporto con la natura, più che della singola tradizione giapponese”.

Dopo una lunga serie di interventi per musei e spazi espositivi internazionali (tra questi l’opera Superabundant Atmosphere allestita a Palazzo Fortuny a Venezia in occasione della mostra In-finitum, 2009), Jacob Hashimoto in concomitanza con la 55. Mostra Internazionale d’Arte de La Biennale di Venezia riempie l’architettura veneziana di Fondazione Querini Stampalia con una nuova installazione.

gas gIant si compone di 10.000 aquiloni in carta e bambù realizzati a mano dall’artista che attraversano gli spazi della storica e prestigiosa fondazione veneziana accompagnando lo spettatore lungo gli ambienti espositivi fino alla sala centrale all’ultimo piano del palazzo. Qui l’opera si condensa e trasforma in una fitta nube che invade e satura lo spazio.

Il curatore, marco meneguzzo, descrive gas gIant come un “singolare paesaggio, che non sappiamo se essere naturale, vegetale, umano, perché il senso della dispersione – cioè dell’imprevedibilità generale della disseminazione – è superiore a quello della razionalità ordinatrice dell’artista. L’esito immediato, visivo ed emotivo, ci suggerisce una specie di “autodisposizione naturale” degli elementi, di cui dobbiamo trovare il bandolo compositivo, come quando si analizza un ecosistema completo, per di più vivendoci dentro. Ecco allora che l’opera diventa una grandiosa metafora di ogni tipo di “sistema”, dove ogni singolo elemento, anche solo per vicinanza, influenza l’altro nella costruzione di un’armonia. Ogni costruzione, ogni composizione, anche la più inverosimile o pericolosa, comporta un progetto, una visione d’insieme che in nuce è già nel più piccolo degli elementi costitutivi, anche se i “mattoni”, nel nostro caso, sono aquiloni”.

Come preannuncia il titolo stesso dell’opera, il gigantismo dell’intervento, tipico della ricerca artistica di Hashimoto, dialoga con la straordinaria leggerezza e delicatezza dei materiali utilizzati, innescando un rapporto di partecipazione diretta con il visitatore immerso nella quiete ma anche nella meraviglia di un ambiente che simula un mondo incontaminato che tuttavia ancora non esiste.

Il bianco, colore predominante dei circa 10.000 aquiloni che compongono gas gIant, è interrotto da pattern colorati e motivi geometrici e fitomorfi che conferiscono all’installazione un ritmo e un’andatura temporale. Hashimoto, infatti, procede nel suo lavoro all’elaborazione di una sempre nuova definizione dello spazio e del tempo, e all’esplorazione della dimensione onirica della natura che cambia prospettiva e significato in relazione al punto di osservazione, inducendo istintivamente lo spettatore a un’esperienza meditativa dell’opera.Come spiega l’artista “l’architettura è un aspetto fondamentale del mio lavoro. Spesso l’opera prende forma in base all’architettura che la ospita, le caratteristiche scultoree dell’opera dipendono dallo spazio in cui questa viene a esistere. Altre volte, invece, è l’opera a imporsi sullo spazio, trasformandolo completamente. è un processo in continuo cambiamento e risultato di una continua negoziazione, che non ha per sua natura una risoluzione prevedibile in partenza. Per questo il dialogo che si instaura tra l’opera, lo spazio e lo spettatore diventa il punto centrale del mio lavoro”.

La tensione, ma anche l’esuberanza, visiva del lavoro di Jacob Hashimoto e la sua ricerca di una precisa dimensione luminosa – sia in senso letterale che metaforico –, conferisce all’opera un aspetto poetico, che spesso sfugge una precisa definizione e collocazione stilistica del lavoro dell’artista. Le opere di Hashimoto, infatti, sono al contempo architetture, vista la loro precisa struttura tridimensionale, sculture, vista la loro caratteristica autonomia formale, e pitture, visti i loro ricercati effetti cromatici tradotti sulla superficie della carta.

In occasione di Jacob HasHImoto: gas gIant verrà pubblicato il primo catalogo monografico sull’opera di Hashimoto, curato da luca massimo barbero ed edito da marsilio editori.

Si ringrazia Cartiere Gruppo Cordenons.
In concomitanza con Jacob HasHImoto: gas gIant presso la Fondazione Querini Stampalia a Venezia, Jacob Hashimoto sarà presente con mostre personali alla galleria studio la città, Verona (Foundational Work, 25.05.2013 – 31.08.2013), alla galleria forsblom, finlandia (Armada, 17.05.2013 – 9.06.2013), al bildmuseet, umeå, svezia (Superabundant Atmosphere, 2.06.2013 – 13.10.2013), e presso lo schauwerk sindelfingen, germania (Sky Columns, 15.06.2013 – primavera 2014).

per maggiori informazioni e richieste d’intervista:
tommaso speretta
tommasosperetta@gmail.com
+39 3479502563
marta Fraccarolo
ufficiostampa@studiolacitta.it
+39 045 597549
www.jacobhashimotovenice.com

studio la città – Verona
Lungadige Galtarossa, 21
37133 Verona - IT
Tel: +39 045 597549
Fax: +39 045 597028
www.studiolacitta.it







 Altri Eventi
Fondazione Querini Stampalia | Qiu Zhijie



Fondazione Querini Stampalia | Art At Work : Nick Devereux



Fondazione Querini Stampalia | Matta



Fondazione Querini Stampalia | Fuori rotta



Fondazione Querini Stampalia | Add Fire. Furla Prize 2013: Chiara Fumai



 Eventi in programmazione